Trecastagni è un piccolo e pittoresco comune della provincia di Catania, situato alle pendici dell’Etna. Tra gli antichi crateri spenti che formano il territorio del paese hanno sempre vissuto popolazioni fin dai tempi dei Siculi e dei Greci. Dopo aver subito più volte le devastanti conseguenze delle attività vulcaniche dell’Etna e soprattutto lo sconvolgente terremoto del 1693, Trecastagni è sempre rinato grazie alla determinazione e alla forza dei suoi abitanti.
Se vi piace ammirare le architetture sacre, a Trecastagni avrete l’opportunità di contemplare tre chiese principali: la Chiesa Madre di San Nicolo, il Santuario Dei SS. MM. Alfio, Filadelfo e Cirino e la chiesa di San Antonio Abate.
La costruzione del Santuario Dei SS. MM. Alfio, Filadelfo e Cirino fu avviata dalla popolazione nel 1517 quando nel monastero di San Filippo di Fragalà furono ritrovate le reliquie dei tre Santi fratelli martiri poi traslate a Lentini. All’interno dei locali della chiesa è possibile visitare un’amplissima collezione di ex voto
La costruzione della chiesa fu avviata dalla popolazione nel 1517 quando nel monastero di San Filippo di Fragalà furono ritrovate le reliquie dei tre Santi fratelli martiri poi traslate a Lentini. Completata nel 1593, i lavori di ampliamento della fabbrica iniziarono nel 1650 su disposizione del Vicario generale Francesco D’Amico e durarono fino al 1662. Il campanile, invece, fu costruito nel 1857 in forma gotica-lombarda su progetto del trecastagnese arch. Giuseppe Torrisi. L’interno è costituito da tre navate a croce latina ma anticamente la chiesa si componeva di un solo ambiente costruito sui ruderi dell’antica icona che i primi cristiani eressero sul posto dove, secondo la tradizione, sostarono i santi fratelli nel 252. Vi si custodiscono i simulacri dorati dei martiri risalenti al 1715, diverse tele ed elementi lapidei riconducibili anche al ’500 e al ’600. Nei locali adiacenti alla chiesa è stato realizzato un importante museo che espone oltre mille ex voto (quadri votivi), alcuni dei quali risalgono al Settecento.
All’interno del Santuario di Sant’Alfio troviamo il Museo degli ex voto.
Ex voto consiste generalmente in un’offerta fatta ai Santi in segno di riconoscenza per la grazia ricevuta. L’offerta votiva si esplica in tanti modi: sotto forma di denaro, oppure di una parte del corpo umano riprodotta in cera. All’interno della sala Ex Voto oltre a ritrovare offerte di materiali diversi , spiccano anche le tavolette votive che non sono altro che dei piccoli quadri che riproducono la “scena del miracolo “.
La Chiesa Matrice risale al ‘400, ma nel corso dei secoli è stata restaurata più volte per assumere poi l’aspetto odierno. L’edificio è dedicato a San Nicola di Bari, ed è contraddistinto da decorazioni interne a dir poco spettacolari. anche l’esterno è affascinante, con la sua imponente facciata e la maestosa scalinata. Tra l’altro, da questo punto potrete osservare scorci mozzafiato e arrivare con lo sguardo fino al litorale calabro.
Ricostruita nel 1701 dopo i danni del terremoto del 1693, fu amministrata dalla Confraternita dei Morti che durante l’Ottocento si occupò anche della sua radicale ristrutturazione. L’esterno presenta un portale in pietra lavica con finestra sovrastante e campanile sulla sinistra; l’interno, invece, è a navata unica a pianta rettangolare molto meno ricca di altre chiese del paese a causa dei furti che l’hanno privata di numerosi arredi. Vi si conserva ancora un crocifisso ligneo di straordinaria espressività, attribuito alla scuola di fra’ Umile da Petralia, e l’antica e pregevole statua dell’Immacolata. I lavori conclusi dalla Soprintendenza nel 1997 hanno riportato la chiesa alle sue forme originarie riscoprendo, nel contempo, le antiche sepolture ormai inattive dal 1899.
Uno dei monumenti più antichi del paese è un torrione di pietra lavica detto “il Mulino” che risale al XVI secolo. La struttura nasce con uno scopo difensivo, ovvero come torre di avvistamento. In seguito i Romani la trasformarono in mulino: precisamente, in uno dei mulini a vento più famosi della nostra penisola. La sua particolarità consiste nel fatto che, attualmente, sono ancora integri gli elementi ornamentali, i cannoni di pietra e le macine un tempo utilizzate per la lavorazione del grano.
Del XVII secolo è invece il Palazzo dei Principi Di Giovanni. La chiesa più grande e più importante è il Santuario dei Santi Alfio, Cirino e Filadelfo (1650) in pietra bianca e pietra lavica, riccamente decorata in interni da affreschi e quadri d’epoca. Qui si conservano anche le preziose statue dei tre santi.
Il territorio è ricco di attrattive naturalistiche perché si sviluppa tra l’aerea metropolitana di Catania e il parco dell’Etna e comprende i coni vulcanici di monte Ilice, monte Gorna, Monte S.Nicolò, Tre Monti, Monte Serra. Ed è proprio ai piedi di uno dei crateri spenti che sorgono numerosi vigneti , infatti questa zona fa parte delle cosiddette strade del vino della Sicilia : veri e propi itinerari di degustazione , che mirano alla valorizzazione del territorio e dei prodotti locali di enogastromia .
Trecastagni infatti è un’autentica oasi di pace, con i suoi vicoli antichi e ristoranti che offrono piatti squisiti.
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